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Nella primavera del 1908 un gruppo di sportivi locali, mossi dalla volontà e dal desiderio di creare e garantire una pratica sportiva per tutti i giovani, decise di fondare a Scandicci, una cittadina alle soglie di Firenze, il Club Sportivo Robur Scandicci. Le discipline principali di cui si occupava l’associazione erano il calcio, l’atletica leggera, il ciclismo e la boxe, per poi aprirsi, nel corso degli anni, ad altre sezioni, quali il nuoto, la pallacanestro e la pallavolo. Il campo sportivo era situato nell’attuale Piazza Piave con spogliatoi nel palazzo detto “spedale”.
La sede della Robur si trasferì, a metà degli anni 30, in Piazza Marconi, dove venne inaugurato il nuovo campo sportivo, interamente realizzato dai Signori Robertson, una famiglia inglese residente a Scandicci.
A seguito della pausa forzata dovuta alla seconda guerra mondiale, le attività sportive ripresero rapidamente nello stesso campo che venne intitolato a Valerio Bartolozzi, un giovane scandiccese ucciso in un conflitto a fuoco nel centro di Firenze, subito dopo l’8 settembre 1943, mentre distribuiva volantini.
La squadra di calcio del Club Sportivo Robur Scandicci, dopo aver militato per vari anni nel Campionato di Terza Divisione Regionale, approda, nella stagione 1971-72, nei Campionati di Promozione, Prima e Seconda Categoria, fino ad arrivare a conquistare, nel 2006-2007, alla vigilia del Centenario, la tanto ambita Serie D.
Lo Scandicci oggi partecipa, dopo ben 16 anni consecutivi in Serie D, al campionato di Eccellenza, disputando le gare casalinghe nel campo da gioco dello Stadio Bartolozzi, vista la prossima demolizione dello storico Turri.
A partire dal 6 luglio 2011, sotto la Presidenza di Fabio Rorandelli, la Società ha deciso di dare un nuovo volto alla propria struttura societaria, promuovendo un’azione di azionariato popolare e industriale e scendendo in campo al fianco dell’Associazione Nazionale Tumori Italia Onlus per sostenere la loro missione, quella di garantire al sofferente oncologico la qualità e la dignità della vita nel difficile momento della malattia.
L’operazione di Public Company è racchiusa in un progetto ancor più ampio elaborato dal Consiglio di Amministrazione: lo “Stile Scandicci”. Un modo di pensare, uno stile di vita e una scuola di calcio. Una sorta di Codice Etico interno alla Società, che dirigenti e staff hanno deciso di stilare per contribuire alla creazione di un ambiente sano e formativo, dove crescere insieme e divertirsi. Si tratta di un documento che raccoglie le idee, i comportamenti, le norme, i diritti e i doveri che tutti i tesserati della Società devono fare propri, nel tentativo di diffondere una mentalità condivisa, basata sul fair-play e sull’onestà. Questa carta nasce dalla convinzione che, sempre di più, lo sport rappresenti uno strumento fondamentale di educazione, coesione sociale e integrazione.